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Sab 30 Ott 2010, 04:04
BOSWELLIA SERRATA (Boswellia)
FAMIGLIA: Burseraceae.

HABITAT: originaria delle regioni subtropicali dell'Africa e dell'Arabia saudita.
PARTE USATA: la resina.
COMPOSIZIONE CHIMICA: è una droga ricca di oleoresine, che sono miscele di resine e di oli essenziali. La frazione resinosa è composta principalmente da triterpeni, e costituisce circa il 55% della droga. Si ritrova anche una certa quantità di gomme e di gommoresine, che nel complesso formano circa il 23% di questa droga. La resina è costituita da una miscela di acidi triterpenici pentaciclici derivati dall'acido boswellico. Sono anche presenti quattro acidi triterpenici tetraciclici detti acidi tirucallenici, un alcool diterpenico, beta-sitosterolo e alcuni flobafeni. Si ritrovano anche piccole quantità di olio essenziale. La frazione gommosa è ricca di polisaccaridi.
PREPARAZIONE FARMACEUTICA CONSIGLIATA: estratto secco nebulizzato e titolato in acidi boswellici min. 4%, la cui posologia giornaliera è di 7-11 mg./kg, suddivisi in due somministrazioni preferibilmente lontano dai pasti. Quantità giornaliera ottimale di acidi boswellici circa 3 mg/kg.

PROPRIETA' TERAPEUTICHE: Azione antiflogistica e antidolorifica: gli acidi boswellici ostacolano in modo dose dipendente la formazione di leucotriene B4 a partire dall'acido arachidonico in leucociti peritoneali di ratto coltivati in vitro. Tale azione sarebbe dovuta ad inibizione selettiva della 5-lipo-ossigenasi che interviene già a dosi di 5 microgrammi/ml, mentre non sembra capace di influenzare la ciclo-ossigenasi e la 12-lipo-ossigenasi.
Inoltre questa droga sembra anche in grado di inibire, in vitro, le elastasi e le ialuronidasi, enzimi proteolitici notoriamente distruttivi, prodotti dai leucociti richiamati per fenomeni chemiotattici nel luogo dove è presente un fatto flogistico. Per questo motivo l'azione della Boswellia a livello articolare non è solo sintomatica ma anche curativa, poiché riduce l'assottigliamento della cartilagine articolare facilitato dagli enzimi nominati prima.
L'estratto etanolico di boswellia si è dimostrato efficace nel ridurre la flogosi e l'edema indotto nella zampa del ratto dalla carragenina e dal destrano, e tale effetto si verifica anche nell'animale surrenectomizzato. Non sembra invece avere effetto sul granuloma indotto dal pellet di cotone sempre nella zampa del ratto.
Sono stati fatti 3 studi linici controllati in pazienti artroreumatici, per valutare l'effetto su di essi dell'estratto secco titolato di Boswellia. In totale 190 pazienti. I risultati finali evidenziavano un netto miglioramento della sintomatologia soggettiva registrato dai pazienti (p<0,001), con un significativo progresso (p<0,05) anche dei risultati dei tests specifici. Gli esami radiologici invece non evidenziavano variazioni significative prima e dopo la fine della sperimentazione, mentre gli effetti collaterali registrati sono stati di lieve entità e non tali da richiedere la sospensione del trattamento. Uno di questi 3 lavori non ha registrato risultati significativamente superiori a quelli ottenuti col placebo.
Azione principale: antiflogistica e antidolorifica.
Indicazioni principali: : infezioni acute delle prime vie aeree, stati febbrili e dolorosi in genere, malattie artroreumatiche, piccola traumatologia sportiva, dismenorrea, cefalea lieve o moderata, specialmente di tipo muscolotensivo.
Tossicologia: nel ratto non sono stati osservati effetti negativi sul feto né sugli apparati cardiovascolare, gastroenterico e respiratorio e neppure sul sistema nervoso. La LD 50 nel ratto sia per via orale sia per via intraperitoneale era superiore a 2g./kg./die.
La somministrazione per os ai ratti di acidi boswellici alla dosi di 250, 500 e 1000 mg/kg./die per 6 mesi non ha prodotto alcuna variazione nel comportamento degli animali né la comparsa di effetti collaterali rilevanti. Lo stesso dicasi in caso di somministrazione di dosi analoghe per 6 mesi a primati. Le indagini istopatologiche dei tessuti dei principali organi degli animali coinvolti negli studi suddetti non hanno rilevato evidenti anormalità nell'architettura cellulare.
Sono stati condotti anche studi di teratogenicità, somministrando per via orale ai ratti gli acidi boswellici alle dosi di 250, 500 e 1000 mg/kg/die dal sesto al quindicesimo giorno di gravidanza. Non vi sono stati effetti negativi sul periodo di gestazione, sul peso e sulla taglia dei cuccioli, sul tasso di natalità e sullo sviluppo psico fisico dei neonati.
Gli acidi boswellici somministrati per os alla dose di 500 mg/kg/die per 6 giorni consecutivi ai ratti a digiuno hanno dimostrato di non possedere alcuna azione ulcerigena. Sembra che possa essere somministrata in gravidanza.
BIBLIOGRAFIA.
Kapil A. et al. Anticomplementary activity of boswellic acids--an inhibitor of C3-convertase of the classical complement pathway. Int. J. Immunopharmacol 14, 1139-1143, 1992.
Safayhi H. et al. Boswellic acids: novel, specific, nonredox inhibitors of 5-lipoxygenase. J. Pharmacol. Exp. Ther., 261, 1143-1146, 1992.
Kulkarni R.R. et al. Treatment of osteoarthritis with a herbomineral formulation: a double-blind, placebo-controlled, cross-over study. J. Ethnopharmacol. 33, 91-95, 1991.
Singh G.B. et al. Pharmacology of an extract of salai guggal ex-Boswellia serrata, a new non-steroidal anti-inflammatory agent. Agents Actions 18, 407-412, 1986.
Sander O. et al. [Is H15 (resin extract of Boswellia serrata, "incense") a useful supplement to established drug therapy of chronic polyarthritis? Results of a double-blind pilot study] Z. Rheumatol., 57, 11-16, 1998.
Duwiejua M. et al. Anti-inflammatory activity of resins from some species of the plant family Burseraceae. Planta Med., 59, 12-16, 1993.
Safayhi H. et al. Concentration-dependent potentiating and inhibitory effects of Boswellia extracts on 5-lipoxygenase product formation in stimulated PMNL. Planta Med. 66, 110-113, 2000.
Schweizer S. et al. Workup-dependent formation of 5-lipoxygenase inhibitory boswellic acid analogues. J. Nat. Prod. 63, 1058-1061, 2000.
Mechanism of antiinflammatory actions of curcumine and boswellic acids
H. P. T. Ammon, H. Safayhi, T. Mack and J. Sabieraj
Department of Pharmacology, Institute of Pharmaceutical Sciences, Eberhard-Karls University, D-W-7400, Tübingen, FRG
Available online 8 November 2002.
Abstract
Curcumine from Curcuma longa and the gum resin of Boswellia serrata, which were demonstrated to act as antiinflammatories in in vivo animal models, were studied in a set of in vitro experiments in order to elucidate the mechanism of their beneficial effects. Curcumine inhibited the 5-lipoxygenase activity in rat peritoneal neutrophils as well as the 12-lipoxygenase and the cyclooxygenase activities in human platelets. In a cell free peroxidation system curcumine exerted strong antioxidative activity. Thus, its effects on the dioxygenases are probably due to its reducing capacity. Boswellic acids were isolated from the gum resin of Boswellia serrata and identified as the active principles. Boswellic acids inhibited the leukotriene synthesis via 5-lipoxygenase, but did not affect the 12-lipoxygenase and the cyclooxygenase activities. Additionally, boswellic acids did not impair the peroxidation of arachidonic acid by iron and ascorbate. The data suggest that boswellic acids are specific, non-redox inhibitors of leukotriene synthesis either interacting directly with 5-lipoxygenase or blocking its translocation.
Author Keywords: lipoxygenases; leukotrienes; cyclooxygenase; antioxidants; curcumine; boswellic acids
Article Outline
• References
Correspondence to: H.P.T. Ammon, Department of Pharmacology, Institute of Pharmaceutical Sciences, Eberhard-Karls University, D-W-7400 , Tübingen, , FRG.
Journal of Ethnopharmacology
Volume 38, Issues 2-3, March 1993, Pages 105-112
Boswellic acids: novel, specific, nonredox inhibitors of 5-lipoxygenase.
H Safayhi, T Mack, J Sabieraj, M I Anazodo, L R Subramanian and H P Ammon
+ Author Affiliations
Department of Pharmacology, University of Tuebingen, FRG.
Abstract
Isomers (alpha- and beta-) of boswellic acids (BAs), 11-keto-beta-BA and their acetyl derivatives were isolated from the gum resin of Boswellia serrata. BA and derivatives concentration dependently decreased the formation of leukotriene B4 from endogenous arachidonic acid in rat peritoneal neutrophils. Among the BAs, acetyl-11-keto-beta-BA induced the most pronounced inhibition of 5-lipoxygenase (5-LO) product formation with an IC50 of 1.5 microM. In contrast to the redox type 5-LO inhibitor nordihydroguaiaretic acid, BA in concentrations up to 400 microM did not impair the cyclooxygenase and 12-lipoxygenase in isolated human platelets and the peroxidation of arachidonic acid by Fe-ascorbate. The data strongly suggest that BAs are specific, nonreducing-type inhibitors of the 5-LO product formation either interacting directly with the 5-LO or blocking its translocation.
Inhibition by Boswellic Acids of Human Leukocyte Elastase
Hasan Safayhi, Beatrice Rall, Eckart-Roderich Sailer and Hermann P T. Ammon
+ Author Affiliations
Department of Pharmacology, Institute of Pharmaceutical Sciences, University of Tuebingen, Tuebingen, Germany
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Abstract
Frankincense extracts and boswellic acids, biologically active pentacyclic triterpenes of frankincense, block leukotriene biosynthesis and exert potent anti-inflammatory effects. Screening for additional effects of boswellic acids on further proinflammatory pathways, we observed that acetyl-11-keto-β-boswellic acid, an established direct, nonredox and noncompetitive 5-lipoxygenase inhibitor, decreased the activity of human leukocyte elastase (HLE) in vitro with an IC50 value of about 15 μM. Among the pentacyclic triterpenes tested in concentrations up to 20 μM, we also observed substantial inhibition by β-boswellic acid, amyrin and ursolic acid, but not by 18β-glycyrrhetinic acid. The data show that the dual inhibition of 5-lipoxygenase and HLE is unique to boswellic acids: other pentacyclic triterpenes with HLE inhibitory activities (e.g., ursolic acid and amyrin) do not inhibit 5-lipoxygenase, and leukotriene biosynthesis inhibitors from different chemical classes (e.g., NDGA, MK-886 and ZM-230,487) do not impair HLE activity. Because leukotriene formation and HLE release are increased simultaneously by neutrophil stimulation in a variety of inflammation- and hypersensitivity-based human diseases, the reported blockade of two proinflammatory enzymes by boswellic acids might be the rationale for the putative antiphlogistic activity of acetyl-11-keto-β-boswellic acid and derivatives.
Frankincense is a gum resin secreted by trees of the genus Boswellia of Burseraceae. From the very beginning of human civilization, it has been used for therapeutic purposes (Martinetz et al., 1988). In Europe, it was a component of the pharmacopoeia until the beginning of this century, and then, with the onset of the era of synthetic drugs, it fell into oblivion. Frankincense is still used in the region from North Africa to China as a remedy, especially in the traditional Ayurvedic medicine of India. In the eighties, it was reported that an ethanolic extract of Boswellia gum exerted anti-inflammatory and antiarthritic activities in animals (Singh and Atal, 1986; Reddyet al., 1987). In an effort to find novel biologically active principles from plant origin, we observed that frankincense extracts inhibited leukotriene biosynthesis in vitro (Ammonet al., 1991). As active principles, we identified boswellic acids that belong to ursane-type pentacyclic triterpene saponines, and we demonstrated that boswellic acids selectively blocked leukotriene biosynthesis (Safayhi et al., 1992). The boswellic acid derivative AKBA inhibited 5-LO, the key enzyme of leukotriene biosynthesis, by an enzyme-directed, nonredox and noncompetitive mechanism via binding to a pentacyclic triterpene-selective effector site (Safayhi et al., 1995; Sailer et al., 1996a).
However, in 1991 we observed that boswellic acids also prevent endotoxin-/galactosamine-induced hepatitis in mice (Safayhi et al., 1991). This observation was intriguing, because it had been reported that protection against endotoxic shock could be achieved only by less selective lipoxygenase blockers, not by site-specific leukotriene biosynthesis inhibitors (Schade et al., 1991,Schade et al., 1992), and that 5-LO-deficient transgenic mice showed no difference in their reaction to endotoxin shock (Chenet al., 1994). In 1991, it was reported that the pentacyclic triterpene ursolic acid inhibited HLE (EC3.4.21.37) (Ying et al., 1991). HLE is a serine protease produced and released by PMNL, and because of its aggressive destructiveness, some investigators have suggested that HLE may play a role in several diseases, such as pulmonary emphysema, cystic fibrosis, chronic bronchitis, acute respiratory distress syndrome, glomerulonephritis and rheumatic arthritis (for review see Bernstein et al., 1994). In 1995, it was demonstrated that granulocyte-mediated hepatotoxicity after endotoxin stimulation depends on elastase release (Sauer et al., 1995).
The aim of this study was to determine whether the established pentacyclic triterpene-type 5-LO inhibitor AKBA also affects the activity of HLE. Here, we report that many pentacyclic triterpenes, including the boswellic acids, block HLE activity in vitrobut that the combined inhibition of two pathophysiologically important enzyme activities (those of HLE and 5-LO) in an independent manner is unique to pentacyclic triterpenes from the boswellic acid series.
Materials and Methods

Chemicals.
Ursolic acid, 18β-glycyrrhetinic acid, amyrin (a mixture of isomeric α- and β-forms) was purchased from Roth (Karlsruhe, FRG, both Rotichrom GC grade). AKBA and β-boswellic acid were purified and characterized by spectroscopy (infrared, 1H-NMR and mass) (see fig. 1 for structures), by thin-layer chromatography, by elemental analyses and by their melting points, as described in detail elsewhere (Safayhi et al., 1992; Sailer et al., 1996b). NDGA, testosterone, cortisol, arachidonic acid (Na-salt), Suc-Ala-Ala-Pro-Phe-p-nitroanilide, MeO-Suc-Ala-Ala-Pro-Val-p-nitroanilide and α1-antitrypsin were obtained from Sigma (Deisenhofen, FRG). HLE was obtained from Calbiochem (Bad Soden, FRG), and chymotrypsin from Boehringer (Mannheim, FRG). MK-886 and ZM-230,487 (formerly ICI-230,487) were kind gifts from Dr. A.W. Ford-Hutchinson (Merck Frosst Centre for Therapeutic Research, Kirkland, Canada) and from Dr. G.C. Crawley (ICI & Zeneca Pharmaceuticals, Macclesfield, Cheshire, England), respectively.


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Figure 1
Chemical structures of the pentacyclic triterpenes used in the present study A) β-boswellic acid; B) AKBA; C) α-amyrin; D) β-amyrin; E) 18β-glycyrrhetinic acid; F) ursolic acid).

Measurement of HLE activity.
The hydrolytic activity of HLE was measured using MeO-Suc-Ala-Ala-Pro-Val-p-nitroanilide as substrate in PBS containing 10% DMSO (v/v) at 25°C (Bieth et al., 1974). Enzyme (20 nM) was preincubated for 5 min in the presence of test compounds or vehicle (DMSO). The final concentration of DMSO was 10.25% throughout. The reaction was started by the addition of substrate. The formation of p-nitroanilide (pNA) was monitored by detection at 405 nm for 5 min. Using a substrate concentration range from 10 μM to 4 mM we calculated a K m value of about 148 to 198 μM and a V max value of about 52 to 57 nanomoles per second for the commercial enzyme preparation, the variation depending on the linearization procedures used.

Measurement of chymotrypsin activity.
The hydrolytic activity of chymotrypsin was measured using Suc-Ala-Ala-Pro-Phe-pNA as substrate in a Tris buffer containing 10 mM CaCl2 at 25°C (DelMar et al., 1979). Enzyme (40 nM) was preincubated for 5 min in the presence of test compounds or vehicle (DMSO). The reaction was started by the addition of substrate in DMSO. All incubations, including controls, were carried out in the presence of 10.25% DMSO. The formation of pNA was monitored by detection at 410 nm for 5 min.

Data.
Product formation was calculated by comparison with a standard curve for pNA. Data on observations (n = number of experiments) are shown as means ± S.D. Enzyme kinetic data were analyzed by constructing Lineweaver-Burk and Eadie-Hoffstee plots (Bisswanger, 1979). The IC50 values were calculated by using GraphPad Prism software, version 2.0, for one-site competition (GraphPad Software, Inc., San Diego, CA). Statistical analysis was performed using Student’s t test for unpaired data.

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Results

The pentacyclic triterpene AKBA, a direct, nonredox and noncompetitive 5-lipoxygenase inhibitor, blocked the hydrolysis of MeO-Suc-Ala-Ala-Pro-Val-pNA by HLE in a concentration-dependent manner, as shown in figure 2. The IC50 value for AKBA was 13.8 ± 2.0 μM (n = 5). The pentacyclic triterpene ursolic acid, which possesses no 5-LO inhibitory properties, blocked the activity of HLE with IC50 values of 0.9 ± 0.6 μM (at 50 μM substrate, n = 3) to 2.4 ± 0.2 μM (at 500 μM substrate, n = 3). Among the pentacyclic triterpenes, a substantial elastase inhibition was also observed by β-boswellic acid and amyrin, but not by 18β-glycyrrhetic acid in concentrations up to 20 μM (table1). The HLE activity was also not decreased by various other noncyclic or cyclic lipophilic compounds (e.g., arachidonic acid, cortisol and testosterone) in comparable concentrations.


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Figure 2
Inhibition of HLE activity by AKBA (panel A) and ursolic acid (panel B). Substrate (MeO-Suc-Ala-Ala-Pro-Val-pNA) concentrations were 50 (▪), 100 (▴), 150 (▾), 300 (⧫) and 500 μM (•). The assays were carried out in PBS/10.25% DMSO, pH 7.2, at 25°C. The enzyme concentration was 20 nM. Data are shown as absolute values of pNA release, in nanomoles per minute, as means ± S.D. of three experiments.

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Table 1
HLE activity in the presence of various cyclic and noncyclic hydrophobic compounds and leukotriene biosynthesis inhibitors

Again in contrast to the inhibitory effect of the direct, nonredox and noncompetitive 5-LO inhibitor AKBA on HLE, other leukotriene biosynthesis inhibitors from different chemical classes exerted no HLE inhibitory activity. As shown in table 1, no substantial inhibition of HLE was observed by the redox-type 5-LO inhibitor NDGA, by the so-called translocation inhibitor MK-886 or by the nonredox-type-competitive 5-LO inhibitor ZM-230,487.

As illustrated in figures 3 and 4 by secondary Lineweaver-Burk and Eadie-Hofstee plots, data analyses indicate different mechanisms for the inhibitory actions of the pentacyclic triterpenes AKBA and ursolic acid. The mode of inhibition was noncompetitive with AKBA but competitive with ursolic acid.


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Figure 3
Lineweaver-Burk plots of the HLE inhibition by AKBA (panel A) and ursolic acid (panel B) with MeO-Suc-Ala-Ala-Pro-Val-pNA as substrate. Velocity (v) is expressed in nanomoles pNA per minute, and the substrate concentration (A) in micromoles per liter. Substrate concentrations were 50, 100, 150, 300 and 500 μM in panel A and 50, 100, 300 and 500 μM in panel B. Inhibitor concentrations were 0 (*), 12.5 (◊), 17.5 (+) and 20 (×) μM AKBA in panel A, and 0 (*), 1 (◊), 2.5 (+) and 7.5 (×) μM ursolic acid in panel B.


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Figure 4
Eadie-Hofstee plots of the HLE inhibition by AKBA (panel A) and ursolic acid (panel B) with MeO-Suc-Ala-Ala-Pro-Val-pNA as substrate. Velocity (v) is expressed in nanomoles pNA per minute, and the substrate concentration (A) in micromoles per liter. Substrate concentrations were 50, 100, 150, 300 and 500 μM in (panel A) and 50, 100, 300 and 500 μM in (panel B). Inhibitor concentrations were 0 (*), 12.5 (◊), 17.5 (+) and 20 (×) μM AKBA in (A); 0 (*), 1 (◊), 2.5 (+) and 7.5 (×) μM ursolic acid in (B).

In order to determine whether AKBA also impairs nonselectively the activities of other serine proteases, we evaluated its effect on chymotrypsin activity. As shown in table 2, no prominent inhibition by AKBA of chymotrypsin was observed in concentrations up to 100 μM, whereas ursolic acid decreased the chymotrypsin activity by about 70% at a high concentration of 100 μM.

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Table 2
Chymotrypsin activity in the presence AKBA, ursolic acid and α1-antitrypsin with Suc-Ala-Ala-Pro-Phe-pNA as substrate

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Discussion

The boswellic acid derivatives AKBA and β-boswellic acid, as well as amyrin, inhibited the hydrolysis of a synthetic substrate by purified HLE in vitro, as was previously reported for other pentacyclic triterpenes (i.e., ursolic acid, oleanolic acid, uvaol and erythrodiol (Ying et al., 1991). Although thein vitro test system that we used contains substantial amounts of organic solvent and, therefore, would have permitted the addition of test compounds in greater quantities for screening purposes, we limited the final concentrations to 20 μM because higher plasma levels are not likely with the lipophilic pentacyclic triterpenes. With 20 μM in each case, we observed in vitrono substantial HLE inhibition by 18β-glycyrrhetinic acid, cortisol, testosterone or arachidonic acid.

We previously reported that many pentacyclic triterpenes also bind to 5-LO, the key enzyme of leukotriene biosynthesis (Safayhi et al., 1995). The presence of an 11-keto-group and a hydrophilic function on ring A of the pentacyclic ring system are crucial for potent inhibition of 5-LO, and ursolic acid and amyrin turned out to be noninhibitory (Sailer et al., 1996a). Thus the structure requirements for the 5-LO inhibitory activity of pentacyclic triterpenes are more rigid than those for HLE inhibitory activity. Our data are in line with the hypothesis that pentacyclic triterpenes interact with the extended substrate binding domain in the HLE that can accommodate a variety of hydrophobic ligands (Ashe and Zimmerman, 1977;Cook and Ternai, 1988; Ying et al., 1991). With a pentapeptide substrate, we observed competitive-type HLE inhibition by ursolic acid, but a noncompetitive mode of inhibition by AKBA (figs. 3and 4). The reason for this difference is not obvious, but it is a general property of HLE inhibition. For example, oleic acid derivatives have been described as both competitive and noncompetitive inhibitors of HLE (Tyagi and Simon, 1990; Ashe and Zimmerman, 1977; Hornebecket al., 1995), and, depending on substrate length, different mechanisms have also been reported for ursolic acid (Ying et al., 1991).

In summary, boswellic acids with 5-LO inhibitory activity block HLE activity. HLE inhibition is established for many lipophilic compounds, but a dual HLE and 5-LO inhibitory property is unique to pentacyclic triterpenes from the boswellic acid series. Because leukotriene levels and HLE release are increased in parallel in many inflammatory diseases and hypersensitivity-based reactions (Mayatepek and Hoffmann, 1995;Bernstein et al., 1994), boswellic acid derivatives such as AKBA might provide a tool to help us cope better with such pathophysiological processes. In line with this hypothesis, boswellic acid containing crude extracts of the Boswellia resin have been recently reported to inhibit the increased urinary excretion of leukotriene E4 in astrocytoma patients in vivoand to block leukotriene biosynthesis ex vivo (Heldtet al., 1996).

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Footnotes

Send reprint requests to: Privat-Dozent Dr. H. Safayhi, Institute of Pharmaceutical Sciences, University of Tuebingen, Auf der Morgenstelle 8, D-72076 Tuebingen, Germany.
Abbreviations:
AKBA
acetyl-11-keto-β-boswellic acid
DMSO
dimethylsulfoxide
HLE
human leukocyte elastase
5-LO
5-lipoxygenase
LTB4
leukotriene B4
MK-886 (formerly designated L-663
536), 3-[1-(4-chlorobenzyl)-3-tert-butyl-thio-5-isopropylindol-2-yl-]-2,2-dimethylpropanoic acid
NDGA
nordihydroguaiaretic acid
PBS
Dulbecco’s phosphate-buffered saline
PMNL
polymorphonuclear leukocytes
ZM-230
487 (formerly designated ICI-230,487: the N-ethyl-analog of ICI-D2138), 6-[[3-fluoro-5-(4-methoxy-3,4,5,6-tetrahydro-2H-pyran-4-yl)phenoxy]methyl]-1-ethylquinol-2-one
Received June 18, 1996.
Accepted December 24, 1996.
The American Society for Pharmacology and Experimental Therapeutics

Inhibition of Leukotriene B4 Formation in Rat Peritoneal Neutrophils by an Ethanolic Extract of the Gum Resin Exudate of Boswellia serrata

H. P. T. Ammon1, T. Mack1, G. B. Singh2, H. Safayhi1
1 Department of Pharmacology, Pharmaceutical Institute, University of Tübingen, Auf der Morgenstelle 8, D-7400 Tübingen, Federal Republic of Germany
2 Pharmacology Department, Regional Research Laboratory, Jammu-Tawi, India
Abstract

Suspensions of rat peritoneal polymorphonuclear leukocytes (PMNL) elicited with glycogen were stimulated by calcium and ionophore to produce leukotrienes and 5-HETE from endogenous arachidonic acid (AA). We investigated the effect of ethanolic extracts of the gum resin exudate of Boswellia serrata. A concentration-dependent inhibition of LTB4 and 5-HETE production by different charges of exudate extracts were found. All products of the 5-lipoxygenase (5-LOx) from endogenous arachidonic acid (AA) in PMNL were reduced to the same extent by the extracts tested. The ethanolic extract of the gum resin also decreased 5-LOx mediated metabolisation of exogenously added AA to LTB4 and 5-HETE. Since steroidal-type anti-inflammatory drugs do not exert an immediate effect in the test system used, we conclude that the activity of the 5-LOx itself represents the side of inhibition by the gum resin extract. Therefore, an inhibition of 5-LOx catalysed mediator synthesis might be involved in the previously reported anti-inflammatory activity in vivo.

Mechanism of 5-lipoxygenase inhibition by acetyl-11-keto-beta-boswellic acid.
H Safayhi, E R Sailer and H P Ammon
+ Author Affiliations

Department of Pharmacology, University of Tuebingen, Germany.
Abstract

The formation of 5-lipoxygenase (EC 1.13.11.34) products from endogenous substrate by intact rat neutrophilic granulocytes and from exogenous arachidonic acid by rat granulocyte 105,000 x g supernatants and affinity chromatography-purified human leukocyte 5-lipoxygenase was inhibited by acetyl-11-keto-beta-boswellic acid (IC50 values of 1.5 microM, 8 microM, and 16 microM, respectively). With other pentacyclic triterpenes lacking the 11-keto function and/or the carboxyl function on ring A (e.g., amyrin and ursolic acid), no 5-lipoxygenase inhibition was observed. The presence of the noninhibitory pentacyclic triterpenes both in intact cells and in the cell-free system caused a concentration-dependent reversal of the 5-lipoxygenase inhibition by acetyl-11-keto-beta-boswellic acid, whereas the inhibitory actions of 5-lipoxygenase inhibitors from different chemical classes (MK-886, L-739,010, ZM-230,487, and nordihydroguaiaretic acid) were not modified. The inhibition by acetyl-11-keto-beta-boswellic acid and the antagonism by noninhibitory pentacyclic triterpenes were not due to nonspecific lipophilic interactions, because lipophilic four-ring compounds (cholesterol, cortisone, and testosterone) neither inhibited the activity of the 5-lipoxygenase nor antagonized the inhibitory action of acetyl-11-keto-beta-boswellic acid. Therefore, we conclude that acetyl-11-keto-beta-boswellic acid acts directly on the 5-lipoxygenase enzyme at a selective site for pentacyclic triterpenes that is different from the arachidonate substrate binding site.
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Tratto da un articolo a cura del dott. Lippa (AIED Roma)- in evidenza la parte che ci interessa:
Nasce l'ARPLEG: una nuova Associazioneper il ringiovanimento genitale
''Gli organi genitali femminilì' - come ha spiegato durante la lettura magistrale nell'ultimo Congresso SIES di Bologna il Prof. Giampiero Creti dell'Ospedale Niguarda di Milano - ''come qualsiasi altro organo e apparato subiscono, nel corso della vita, dei cambiamenti morfo - strutturali e quindi anche funzionali spesso considerevoli, influenzando positivamente prima e negativamente dopo la percezione dello stato di salute, il senso di benessere, la risposta sessuale e la vita di relazione in genere(..). Tali modificazioni sono percepibili ma lente e solo in prossimità dell'epoca peri-menopausale, la riduzione repentina degli ormoni estrogeni le rende evidenti. Gli organi genitali esterni femminili a esempio perdono il loro turgore, per la riduzione dell'elasticità e idratazione dei tessuti, il colorito roseo si fa sempre meno intenso e la tonica vaginale è via via più lassa, con un progressivo avvizzimento e collabimento tissutalè'. ''Negli ultimi anni - afferma il dott. Gianfranco Bernabei, Presidente dell'Associazione Europea di Ringiovanimento e Chirurgia Plastica ed Estetica Genitale (ARPLEG) - la richiesta di interventi dedicati alle parti intime è in parte dovuto a tendenze di costume ma anche a una migliore informazione circa le nuove possibilità che la medicina e la chirurgia offrono, a partire dalle infiltrazioni ambulatoriali di Ac. Ialuronico nelle grandi labbra e dagli interventi di chirurgia plastica estetico genitalè'. Altri membri dell'ARPLEG, Follador et. al., hanno anche studiato in un ampio studio multicentrico il ruolo anti-aging dei cosmetici nella terapia topica degli organi genitali esterni, concentrando la loro attenzione sull'Ac. Boswelico associato alla Vit. E, di cui ben si conoscono gli effetti anti-infiammatorio, anti-radicalico ed elesticizzante (Abilast Biogel). Le pazienti sono state trattate per oltre un mese riferendo un ottimo risultato nei riguardi di secchezza, prurito ed eritema vulvare, mentre il miglioramento è stato solo temporaneo e non persistente nei casi di vulvodinia. Per migliorare la conoscenza dell'attività e dello statuto associativo sono in costruzione due siti: www.agingvulvare.com e www.cosmesivulvare.com

www.lapelle.it/ginecologia/psoriasi_vulvare.htm

Poiché siamo in presenza di una mucosa, potrebbe essere efficace nel ns caso. Vi riporto le obiezioni di Lola e le specifiche degli altri utenti del forum di Promiseland.it
Le riporto per intero:
Acido boswelico
di Break il mar gen 03, 2006 11:45 am
Qualcuno ha mai sentito parlare o usato prodotti con tale sostanza?Ho letto un articolo su una rivista che ne decantava la spiccata capacità di ridurre le smagliature, ma al di là di quello non ne ho mai sentito parlare.
Ciao!
Daniela
Break
di Lola il mar gen 03, 2006 7:23 pm
Dovrebbe derivare dall'incenso, e temo che come tante altre sostanze naturali abbia un certo effetto ma comunque non sia niente di miracoloso. Le smagliature si formano nel derma, e i cosmetici al derma non ci arrivano neanche se li preghi in ginocchio, quindi fai un po' tu. ;-)
Lola
di Break il mer gen 04, 2006 9:45 am
;-)) grazie Lola. Fantastica come sempre!
Pensa invece che scrivevano che è praticamente "miracoloso".
Giuro! E che dovrebbe togliere anche le smagliature vecchie!
Miracolosità a parte, mi chiedevo che tipo di principio attivo/sostanza fosse perchè non è usuale e non ne sento mai parlare!
:-)
Break
di vittorio urbani il mer gen 04, 2006 2:10 pm
www.saluteeuropa.it/news/2004/04/0423004.htm
Buona serata.
PS 20 remissioni su 500, e sarà stata la crema?
vittorio urbani
di etrusca il mer gen 04, 2006 6:45 pm
l'olio essenziale di incenso miscelato con olio non dovrebbe essere uguale a questa decantata e miracolosa crema? Peccato che col mio suggerimento le smagiature rimarranno dove sono naturalmente anche con la crema.
etrusca
di paracelso il mer gen 04, 2006 10:05 pm
alcune info...
le ricerche cliniche sull'acido boswellico sono state fatte seriamente, purtroppo dietro c'è sempre qualche grande industria, per cui i dati vanno presi con le pinze , ma alcuni trial sembrano veramente ben fatti.
L'effetto fondamentale è antiinfiammatorio, quindi se ne comprende la applicazione contro le strie rubre.
L'acido boswellico si presenta in varie forme ( triterpeni policiclici, diciamo che ci sono almeno una 15na di varianti possibili ): di queste il b-boswellico ed l' 11 keto b boswellico ( quest'ultimo molto più efficace sia acetil che semplice ) inibiscono certamente il solito enzima 5 lipoxigenasi ( quello che attacca l'acido arachidonico ...ecc. ecc. ne parlammo a lungo nel forum sul metabolismo dei PUFA ).
Un'altro effetto secondario ma interessante per la pelle è l'inibizione della leucociti elastase, che al di là dell'effetto infiammatorio fa pensare ad un visibile aumento della elasticità della pelle ( questo si meccanismo abbastanza interessante per combattere le smagliature e l'pinvecchiamento della pelle).
In farmacologia l'effetto antiinfiammatorio è stato riconosciuto in alcuni antireumatici, in cosmesi sospetto che nonostante fior di ricerche e brevetti alla fine i dosaggi topici di cui si parla nei prodotti in commercio garantiscano risultati analoghi all'acqua fresca.
Comunque , alcune case (l'oreal) hanno introdotto la materia prima nelle creme anti rughe ecc. ecc..
Spignattabile ?si ma decisamente non facile.
1: l'oleo resina di boswellia in commercio ( dall'olio essenziale starei alla larga) praticamente è sempre Incenso da boswellia carteri con uno 0,4% di acetil b boswellico 0,2% di acetil a boswellico e solo uno 0,03 di 11 keto b boswellico.
La specie glabra al contrario contiene un buon 2,3% di 11 keto b boswellico (acetil e non).
Quindi oleoresina si , ma di boswellia glabra e non carteri (andiamo sul difficile, sic!)
2: per le strie rubre, se non ricordo male , anche Riky aveva confermato che oggi si ottengono buoni risultati senza scomodare i re magi e le loro resine. Per le strie bianche al contrario sembra ci sia ancora molta strada da fare e comunque sembra essere una strada che passa per il peeling.
di Break il gio gen 05, 2006 8:28 am
Fantastico, grazie!!
di vittorio urbani il gio gen 05, 2006 2:31 pm
Solo per aggiungere agli spignattatori, che si trovano con facilità estratti secchi titolati in ac.bosw.totale dal 65 al 95%.
vittorio urbani
di Gaton il gio gen 05, 2006 5:49 pm
2 parole sulla Boswelia o Acido Boswelico
La Boswellia serrata è un albero deciduo dalla corteccia facilmente sfaldabile, di color cenere, che cresce nelle regioni collinari dell’India e della Cina. Produce grandi foglie composte ovate-lanceolate più o meno pubescenti, fiori bianchi e profumati raggruppati in racemi. Il frutto è una drupa contenente tre semi a forma di cuore. La gommoresina fresca, ottenuta per incisione della corteccia, indurisce lentamente e mantiene la sua trasparenza ed il suo odore aromatico, simile a quello dell’incenso (Boswellia carterii). La resina della Boswellia serrata contiene circa il 23% di frazione gommosa, costituita fondamentalmente da polisaccaridi, e il 55% di frazione resinosa, rappresentata principalmente da acidi triterpenici pentaciclici. Tra gli acidi triterpenici pentaciclici ricordiamo: gli acidi boswellici (costituiti principalmente da acido b-boswellico e suoi derivati come l’acido 3-acetil-b-boswellico, acido 3-acetil-11-cheto-b-boswellico, acido 11-cheto-b-boswellico; piccole quantità di acido a-boswellico e del suo derivato acido 3-acetil-b-boswellico nonché di ac.g-boswellico). Tra gli acidi triterpenici tetraciclici ricordiamo invece gli acidi tirucallenici. Gli zuccheri sono rappresentati da D-galattosio, D-arabinosio, D-mannosio e D-xilosio; le essenze da a-pinene, a-fellandrene, alcoli sesquiterpenici, aldeide anisica e fenoli; ed i fitosteroli da betasitosterolo.
La potente attività antinfiammatoria della Boswellia è stata clinicamente dimostrata, in particolare nell'’artrite reumatoide, e si esplica fondamentalmente attraverso due meccanismi d'azione:
Inibizione della 5-lipossigenasi (5-LO): gli acidi boswellici inibiscono selettivamente la 5-LO bloccando così la sintesi dei leucotrieni, mediatori chimici del processo flogistico in diverse patologie infiammatorie: leucotriene B4 (LTB4) per l’infiammazione acuta e LTC4, LTD4, LTE4 per quella cronica. Non agendo sulla sintesi delle prostaglandine, catalizzata dalle ciclossigenasi, non presentano gli effetti collaterali gastrolesivi tipici dei salicilati. Il risultato consiste nella riduzione del gonfiore e del dolore, nel miglioramento, soprattutto al mattino, delle capacità motorie compromesse.
Inibizione della migrazione leucocitaria e dell’elastasi: gli acidi boswellici si sono dimostrati capaci di bloccare la migrazione dei leucociti polimorfonucleati, grazie all’inibizione del rilascio o della produzione di alcuni fattori chemotattici in grado di richiamarli verso il luogo dell’infiammazione. I polimorfonucleati agiscono localmente liberando elastasi, enzima proteolitico responsabile della distruzione del collagene e quindi dei tessuti coinvolti nel processo infiammatorio: anche l’attività stessa dell’elastasi e di altre idroglicolasi (a esempio b-glucuronidasi e b-N-acetilglucosoaminidasi, responsabili della distruzione dei glucosaminoglicani) risultano inibite dagli acidi boswellici, prevenendo così la degenerazione articolare.
Come spesso accade, l’azione dell’estratto secco (fitocomplesso) risulta più efficace della somministrazione dei singoli principi attivi. L‘effetto dell’estratto di Boswellia è paragonabile a quello dei sali d’oro, di cui non possiede gli effetti collaterali. A differenza degli antinfiammatori classici (FANS) e dei corticosteroidei, non induce segni di intolleranza gastrica e manifesta anzi un’attività protettiva nei confronti dell’ulcera da alcol e da farmaci gastrolesivi.
ciao a tutti
Gaton
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