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Elena Tione
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[caricato da Elena Tione (Aida Blanchett) Following Full Article Written by Prof. Stefano Beninati • last update 01/01/2014]

L’apparato genitale femminile è un insieme di organi che sono finalizzati al compito di produrre i
gameti femminili, cioè le cellule uovo, a quello di favorire l’incontro dei gameti maschile e femminile, di accogliere il germe durante il suo sviluppo e di espellerlo all’esterno al termine dello stesso.Inoltre l’apparato femminile svolge importanti funzioni endocrine caratteristiche del sesso, che stabiliscono le condizioni idonee affinché le varie parti possano adempiere ai loro compiti. L’apparato genitale femminile ha costituzione simile a quello maschile; è infatti costituito dalle gonadi (ovaie), dalle vie genitali (tube uterine, utero e vagina) e dai genitali esterni (monte di Venere, grandi e piccole labbra, organi erettili, vestibolo della vagine e imene, ghiandole vestibolari).

Ovaie
Le ovaie sono le gonadi femminili e svolgono nell’organismo il duplice compito di produrre le cellule germinali femminili e di secernere gli ormoni sessuali, quali gli estrogeni e il progesterone.Le ovaie sono organi pari, dalla forma di grosse mandorle e dalle dimensioni di 3,5 cm di altezza, 2 cm di larghezza e 1 cm di spessore; nelle bambine, prima della pubertà, hanno dimensioni minori, così come nella vecchiaia. L'ovaia ha consistenza piuttosto dura e la superficie si mostra di conformazione differente a seconda dell’età: prima della pubertà si presenta liscia, durante il periodo fertile caratterizzata da numerose sporgenze a forma di bozzi a causa della rilevanza dei follicoli in via di formazione e dei corpi lutei, con il progredire dell’età compaiono numerose cicatrici per l’atresia dei follicoli e, infine, dopo la menopausa, ritorna liscia e caratterizzata da numerose cicatrici; non è ricoperta da peritoneo viscerale, ma da un epitelio ovarico, che ha tuttavia la stessa origine embriologica del peritoneo. L’ovaia è mantenuta in sede da mezzi di fissità rappresentati da quattro legamenti: il legamento sospensore dell’ovaia, formato da vasi ovarici provenienti dalla regione lombare e accompagnati da fibre connettivali e muscolari lisce, il legamento uteroovarico, che unisce il polo inferiore dell’ovaia all’angolo superolaterale dell’utero, dove si impianta al di dietro della tuba, il mesovario, un corto legamento peritoneale che si stacca dalla pagina posteriore del legamento largo dell’utero e raggiunge il margine anteriore dell’ovaia e che è formato da due foglietti peritoneali fra cui scorrono nervi e vasi ovarici, il legamento tuboovarico, che unisce il polo superiore dell’ovaia alla parte fimbrosa della tuba. L’ovaia consta di due porzioni: una corticale, in cui sono contenuti gli organuli ovarici (che sono rappresentati dai follicoli e dai corpi lutei) e una midollare. Le arterie derivano dall’arteria genitale (che deriva dall’aorta addominale, a livello della 2L) e dal ramo ovarico dell’arteria uterina. Le vene si riversano nel plesso pampiniforme che sfocia a destra nella vena cava inferiore, e a sinistra nella vena renale. I linfatici fanno capo ai linfonodi preaortici e paraaortici. I nervi derivano dal plesso uteroovarico e dal plesso pelvico.

Tube Uterine
Le tube uterine, o trombe di Falloppio , sono organi tubolari pari, i quali si estendono dal polo superiore dell’ovaia fino a sfociare nella parte superolaterale dell’utero; esse hanno il compito di accogliere l’uovo dopo l’ovulazione, di permettere e facilitare l’incontro fra uovo e spermatozoo e di spingere l’uovo fecondato dentro l’utero, dove verrà impiantato. Ogni tuba ha una lunghezza media di 12 cm e il suo calibro è molto variabile nei diversi tratti, diminuendo dalla parte distale verso quella mediale: nella parte iniziale, detta porzione infundibolare si presenta sotto forma di un largo imbuto dalla base molto frastagliata a causa di linguette di circa 1 cm, le fimbrie, le quali fluttuano liberamente nella cavità peritoneale, e che, con il loro movimento, riescono a catturare l’uovo espulso dal follicolo maturo; un di queste, la fimbria ovarica, è legata all’ovaia del legamento tuboovarico; all’infundibulo fa seguito la porzione ampollare, il tratto più lungo (8 cm) e tortuoso, che può venire in contatto con le anse del tenue e a sinistra con il colon ileopelvico, e che inizia compiendo una curva a concavità mediale per poi discendere obliquamente fino all porzione istmica, di circa 3 cm, lume più stretto e consistenza più dura; l’ultimo tratto è dato dalla porzione intramurale, molto breve, che attraversa la parete dell’utero e sbocca nello stesso per mezzo dell’ostio uterino, del diametro di circa 1 cm. Lungo tutto il suo decorso, la tuba è rivestita da peritoneo e sottesa da un meso peritoneale, il mesosalpinge, che proviene dalla foglio posteriore del legamento largo; esso accoglie fra i due foglietti che lo compongono, vasi e nervi, e permette una certa mobilità alla tuba, soprattutto nelle prime due porzioni. La superficie interna della tuba è molto irregolare ed è caratterizzata dalla presenza di numerose pieghe tubariche della tonaca mucosa, la quale presenta un epitelio cilindrico semplice dotato di ciglia che favoriscono il progredire della cellula uovo verso l’utero e allo, stesso tempo, degli spermatozoi verso l’ovulo; l’epitelio subisce notevoli cambiamenti a seconda della fase del ciclo mestruale, ed è quindi estremamente sensibile all’influenza ormonale. Le arterie giungono attraverso i rami tubarici delle arterie uterine e ovarica. Le vene fanno capo medialmente alla vena uterina e lateralmente alla vena ovarica. I linfatici fanno capo ai linfonodi pre- e paraaortici. I nervi, che sono destinati prevalentemente alla muscolatura liscia, provengono dai plessi uterovaginale e uteroovarico.

Utero
L’utero è l’organo che è addetto alla gestazione, cioè all’accoglienza dell’uovo fecondato, e ne consente lo sviluppo al suo interno. Esso riceve in alto lo sbocco delle tube uterine, e in basso si continua con la vagina; la sua parte muscolare è molto sviluppata, e permette, con le sue contrazioni, l’espulsione del feto nel parto. L’utero è situato nella piccola pelvi, dietro la vescica e davanti al retto; corrisponde alla parte superiore della sinfisi pubica e, posteriormente, alla 1° e 2° vertebra coccigea; ha la forma di una pera appiattita in senso anteroposteriore, con lunghezza di 6-7 cm, largo 3-4 cm e spesso 2 cm e del peso di 40 gr; vi si individuano un corpo, in alto, e un collo, in basso; fra corpo e collo si trova un restringimento, più accentuata nella nullipara, detto istmo, e sopra il corpo si trova il fondo; la porzione del collo uterino che sbocca nella vagina è detta muso di tinca. La faccia anteriore è concava in avanti ed è in contatto, tramite il cavo vescicouterino, con la parete posteriore della vescica; la parete posteriore è convessa, rivestita da peritoneo e poggia sulla faccia anteriore del retto; le pareti laterali presentano i legamenti larghi, e nel margine superiore vedono lo sbocco delle tube; superiormente si trova il fondo, e inferiormente l’inserzione della vagina, che avviene con un angolo ottuso in avanti. Tra la parete interna della vagina e la parete esterna del collo dell’utero, si forma uno spazio circolare, detto fornice vaginale, in cui si distinguono una parte anteriore, una posteriore (la più profonda, 2 cm) e due parti laterali. Mentre il collo è fissato alla vagina e con questi, con il pavimento pelvico, il corpo risulta estremamente mobile, su tutti gli assi; a limitarne la mobilità sono addetti i legamenti larghi e i legamenti rotondi, due cordoni costituiti da connettivo fibroso denso con fasci di fibre elastiche e di muscolatura liscia che prendono origine dalla parte superolaterale dell’utero per terminare, dopo aver attraversato il canale inguinale, sfioccandosi presso la base del tubercolo pubico. All’interno dell’utero si possono individuare due cavità, la cavità del corpo e il canale cervicale, separate dall’orifizio uterino interno; il canale cervicale sbocca nella vagina per mezzo dell’orifizio uterino esterno. La cavità del corpo ha forma triangolare appiattita, il cui spessore dipende molto dal numero di parti, mentre il canale cervicale ha forma fusata, cioè più stretto in corrispondenza di due orifizi. Le pareti anteriore e posteriore si presentano irregolari per la presenza di pliche palmate che, nell’insieme, acquistano una forma arborescente e sono chiamate albero della vita. La parete uterina è costituita, dall’interno verso l’esterno, dall’endometrio, una mucosa molto sensibile agli stimoli ormonali, dal miometrio, una tonaca muscolare molto spessa, anch’essa soggetta all’effetto degli ormoni, e dal perimetrio, una struttura tipica del peritoneo. Il peritoneo avvolge completamente il fondo e il corpo dell’utero (formando il cavo vescicouterino e il cavo rettouterino) e inoltre gran parte della faccia posteriore del collo; sono invece prove di rivestimento la faccia anteriore e quelle laterali del collo dove si trovano i legamenti larghi, dipendenze dello stesso peritoneo. Le arterie dell’utero sono l’arteria uterina, che deriva dalla ombelicale oppure dalla ipogastrica. Le vene formano il plesso uterovaginale che sfocia nella vena ipogastrica. I linfatici fanno capo ai linfonodi pre- e paraaortici e ai linfonodi ipogastrici. I nervi provengono essenzialmente dal plesso uterovaginale.

Vagina
La vagina rappresenta la parte terminale delle vie genitali femminili, fa seguito all’utero e sbocca nel vestibolo della vagina, accoglie lo sperma durante la l’accoppiamento e serve inoltre per dare passaggio al feto al momento della nascita nonché al flusso mestruale. In condizioni di vacuità, la cavità vaginale è virtuale, in quanto le pareti anteriore e posteriore aderiscono; a livello del muso di tinca e del fornice vaginale, la cavità assume un aspetto cilindrico, mentre nella parte del vestibolo della vagina, assume forma ellittica. La vagina, della lunghezza di circa 7 cm, è posta in parte nella piccola pelvi e in parte nel perineo, e ha decorso obliquo in basso e in avanti. È un organo molto dilatabile (durante il parto),ma è anche molto elastico, dal momento che, dopo una dilatazione, torna pressoché alla forma primitiva. La parete anteriore è in rapporto con la vescica da cui è separata dal setto vescicovaginale che, più in basso, diventa il setto uretrovaginale; posteriormente è in rapporto con il retto attraverso il cavo rettouterino. La superficie interna della vagina non è liscia, ma presenta una serie di pieghe trasversali, le rughe della vagina, che prendono origine da sue rilievi longitudinali, le colonne delle rughe; nella parte superiore della parete anteriore si nota una superficie triangolare liscia, il triangolo di Pawlik, che corrisponde al trigono vescicale. Le arterie derivano dall’arteria uterina (nata dall’ombelicale) e dall’arteria vaginale (nata dalla pudende interna). Le vene formano i lessi uterovaginale e vescicovaginale, che si scaricano nella vena iliaca interna. I linfatici fanno capo ai linfonodi iliaci interni, ai linfonodi presacrali e ai linfonodi inguinali superiori. I nervi sono rami del plesso uterovaginale, derivati dal plesso pelvica. L’epitelio che riveste la cavità vaginale è di tipo pavimentoso composto, molto sensibile agli effetti ormonali, tanto che si può parlare di ciclo vaginale.

Immagini Apparato Riproduttivo

Genitali Esterni
I genitali esterni costituiscono la cosiddetta vulva, e sono situati nella parte anteriore del perineo, fra la radice delle cosce, e comprendono varie strutture cutanee. Le arterie sono l’arteria pudenda interna, ramo della iliaca interna, e l’arteria femorale. Le vene si gettano nella vena femorale, nella grande safena e nella pudende interna. I linfatici si portano ai linfonodi inguinali superficiali. I nervi provengono rami genitali del plesso lombare e da rami perineali del nervo pudendo interno; l’organo maggiormente innervato è il clitoride, in cui si rinvengono numerose terminazioni corpuscolate di ogni tipo.

Monte del pube o di Venere
Si presenta come una regione triangolare sporgente, situata in corrispondenza del pube, formata da una cute spessa con ghiandole sebacee e sudoripare, che prima della pubertà è glabra, mentre nella pubertà si copre di lunghi peli.

Grandi labbra
Sono due grosse pieghe cutanee che delimitano un’apertura, la rima vulvare; la faccia mediale confina con la faccia laterale del piccolo labbro omolaterale attraverso una depressione, il solco interlabiale, la base prende attacco alle branche ischiopubiche tramite fasci di connettivo, le parti anteriore e posteriore terminano incontrando la corrispondente del lato opposto formando le commessure vulvari (anteriore e posteriore). La cute che riveste le parti laterali è fortemente pigmentata, spessa e coperta di lunghi peli, mentre quella mediale, liscia, rosea e glabra, ha l’aspetto di una mucosa.

Piccole labbra o ninfe
Sono due pieghe cutanee appiattite che si trovano internamente alle grandi labbra, e che delimitano con la loro parte mediale il vestibolo della vagina. L’estremità anteriore, a lato del clitoride, si divide in due lamine, una anteriore, che forma il prepuzio del clitoride, ed una posteriore, che forma il frenulo del clitoride. Sono rivestite da un sottile strato cutaneo fortemente pigmentato, privo di peli e di ghiandole sudoripare, ma che presenta ghiandole sebacee che producono una sostanza simile allo smegma prepuziale.

Vestibolo della vagina (vestibulum vaginalis)
È lo spazio compreso tra le piccole labbra e presenta, dall’avanti all’indietro, il clitoride, l’orifizio uretrale e l’orifizio vaginale; quest’ultimo, nelle donne vergini, è ristretto da una membrana, l’imene, che si lacera con i primi atti sessuali, lasciando al suo posto dei residui sotto forma di lembi irregolari, le caruncole imenali. Il vestibolo della vagina è ricoperto da cute che si continua con la mucosa vaginale e quella uretrale.

Organi erettili
Il clitoride si può suddividere in tre parti: le due radici, formazioni cilindriche omologhi dei corpi cavernosi del pene, che originano dalle branche ischiopubiche per portarsi poi medialmente e in alto e quindi unirsi a livello della sinfisi pubica nel corpo del clitoride, che per un breve tratto si porta in avanti, per pi curvare bruscamente in basso in basso e in dietro (angolo del clitoride) per terminare in una formazione leggermente rigonfia, il glande.

Ghiandole vestibolari
I bulbi del vestibolo sono due formazioni ovoidali poste ai lati del vestibolo della vagina, formati da tessuto cavernoso a larghe maglie. Annesse al vestibolo della vagina si trovano due ghiandole piuttosto voluminose, le ghiandole vestibolari maggiori o di Bartolini, che sono analoghe alle ghiandole bulbouretrali del maschio; sono poste lateralmente e posteriormente all’orifizio vaginale, hanno la forma di mandorla con asse maggiore di circa 1 cm e secernono un muco chiaro, vischioso e filante.

Immagini del Vestibolo Vulvare
Anatomia parte II




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